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La storia della buonanotte

DiVittorio Traetti

Ott 22, 2012

Pensiamo mai, quando dopo una giornata di lavoro, stanchi e ansiosi di riposare abbastanza per ricominciare con forza la mattina successiva, infine ci sdraiamo sul nostro comodo letto e ci avvolgiamo nelle nostre calde coperte, alla storia dell’oggetto che ci garantirà, come ogni notte, un riposo comodo e beato? Dopotutto, fra tanti e tanti oggetti che abbiamo regolarmente attorno, ce ne sono ben pochi che accompagnino la nostra civiltà da un tempo tanto lungo quanto il letto, e nello specifico il materasso; e sebbene ci debba parere quantomeno difficoltoso immaginare un’evoluzione di un oggetto a noi tanto familiare, nelle migliaia di anni in cui è stato in servizio anche questo costante compagno ha visto migliorie e sviluppo.

Possiamo giungere addirittura in piena preistoria, nella nostra osservazione del primo materasso: lo troveremo infatti nel periodo Neolitico, in una forma tanto embrionale che, forse, potremmo ancora chiamarlo giaciglio. Si tratta appunto di un ammasso di erba o foglie, sistemato su una intelaiatura rialzata a salvaguardia dai parassiti, e ricoperto con pelli di animale. Nulla di contemporaneo – e se vogliamo,anche con risvolti un po’ torbidi, da motel di provincia – come ad esempio un materasso ad acqua, vero? Sorpresa! Il primo materasso ad acqua fu realizzato in Persia, con pelli di capra, nientemeno che circa seimila anni fa. A Roma antica, e nello spazio di tutto il medioevo, si usarono invece materiali a noi più familiari, come le piume per ricchi e nobili – e ovviamente, la paglia per i contadini, cucita in sacchi di tela grezza.

In epoca rinascimentale, come ben sappiamo, ci fu una universale ripresa del gusto della comodità e del vivere bene, che coinvolse molti ambiti della vita, ora liberi dall’atteggiamento tenebroso e retrogrado così tipico del medioevo. Il materasso non fece eccezione: almeno, come è ovvio, per chi poteva permetterselo. Se infatti poco cambiò nell’imbottitura, sempre dei vecchi materiali, i letti dei ricchi cominciarono ad essere ricoperti di broccati e velluti. Fu invece del mille e seicento l’invenzione di un accessorio utilissimo a rendere più comode le nostre nottate: la rete su cui adagiare il materasso, che prima giaceva su assi di legno. Le prime furono realizzate in cuoio e corde, con un rilevante aumento del comfort.

La vasta trasformazione, ancora oggi in atto, dei materiali utilizzati si ebbe in tempi molto recenti, nel 1926, quando la famosa Dunlop sviluppò – con scarsa attenzione al naming, a dirla tutta – il Dunlopillo: una schiuma compatta ottenuta dalla gomma vulcanizzata che fu la base per la fabbricazione di cuscini e materassi in lattice. Dapprima, la produzione fu totalmente destinata alla casa regnante d’Inghilterra. Sul fronte dei materiali tradizionali, furono invece gli anni Trenta a portare la grande innovazione, con lo sviluppo del materasso a molle che diventò lo standard in milioni e milioni di case, mentre gli anni Quaranta videro nascere i materassi gonfiabili in tessuto gommato. Il mercato attuale si concentra molto, invece, su materiali anallergici e di struttura compatta, che garantiscano un’ottima ergonomia e un alto grado di igiene: anche nel sonno, vogliamo essere sani.

Di Vittorio Traetti

Sono uno scrittore con un amore per la lingua inglese. Scrivo per lavoro, divertimento e talvolta solo perché ho bisogno di espellere i miei pensieri sulla pagina.