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Emergenza plastica

DiVittorio Traetti

Apr 13, 2021

La comunità scientifica europea, ha decretato che se non cambiamo radicalmente il nostro comportamento sulla salute del pianeta, nel 2050 nel nostro mare ci sarà più plastica che pesce. Ma perché proprio questo materiale? Facile, perché è ovunque all’interno della nostra vita quotidiana in quantità problematiche, ormai da un po’ di tempo. In quasi più di 60 anni di produzione sul piano mondiale, la plastica ha assunto un ruolo sempre più presente nelle nostre azioni, realizzando una vera e propria crisi nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti, fino a diventare un problema di natura mondiale. Il nostro mare, a causa del vento che trascina via i rifiuti dalle discariche e a causa dell’inciviltà di alcuni esseri umani, è diventata la sede di raccolta principale di questo materiale: 8,3 miliardi di tonnellate di plastica possiamo trovarli in mare, ovvero quasi l’85% dei rifiuti totali. Il dato più spaventoso è che ogni anno sono 10 milioni di tonnellate di plastica che finiscono oltre che in mare, anche nelle diverse aree naturalistiche del nostro pianeta. I cittadini dunque, insieme alle istituzioni, devono reinventare il modo da fare uso di questo materiale, riducendone drasticamente la produzione.

Il bando europeo

Alla luce di questi dati allarmanti, nel cuore delle istituzioni qualcosa si è svegliato: l’Europa ha infatti messo alla gogna la plastica monouso, alla quale si è riconosciuta la principale responsabilità dell’inquinamento mondiale. Dal 2021, non soltanto vaccinazioni, ma anche l’opportunità di riscattarsi in tema di natura ambientale. La realtà plastic free sta gradualmente contaminando le città italiane, coinvolgendo soprattutto gli spazi pubblici come le scuole, i ministeri, gli enti turistici e le associazioni. Forse, di fronte alla massiccia produzione, questo gesto potrà sembrare una briciola ma, in realtà è un passo significativo verso la liberalizzazione dalla plastica. Ogni giorno dovremmo impegnarci a migliorare la salute di questo pianeta senza l’osservanza di bandi: adottare comportamenti sostenibili è l’unico modo per vivere meglio nel luogo in cui viviamo.

Monitoraggio dei rifiuti

La plastica però non è il nostro unico nemico, il vero nemico è il comportamento irresponsabile. La lotta agli scarichi abusivi dovrebbe essere il nostro pane quotidiano, perché coloro che non denunciano i propri rifiuti non solo stanno causando un danno alla nostra salute, ma stanno distruggendo intere flore e faune. In tal senso Novaecologica porta all’attenzione l’importanza sul Mud rifiuti ovvero il modello unico di dichiarazione ambientale. Il mud altro non è che una comunicazione che enti e imprese devono annualmente presentare, all’interno della quale di indica la quantità e la tipologia dei rifiuti prodotto nello scorso anno. Un documento importantissimo sul monitoraggio dei rifiuti, senza il quale non avremmo una reale percezione di quello che periodicamente produciamo. Ogni anno dovremmo essere migliori di quello precedente e dovremmo sempre impegnarci nel ridurre quanto più possibile la nostra impronta ecologica.

Di Vittorio Traetti

Sono uno scrittore con un amore per la lingua inglese. Scrivo per lavoro, divertimento e talvolta solo perché ho bisogno di espellere i miei pensieri sulla pagina.