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Le due fondamentali tipologie di trattamento amianto

DiVittorio Traetti

Nov 20, 2016

Il trattamento amianto negli stabili è ormai un’inevitabile necessità: i gravissimi pericoli per la salute che lo sfaldamento dei pannelli isolanti in eternit e la conseguente inalazione delle fibre di amianto liberate possono causare sono universalmente riconosciuti, e al di là e prima della coscienza individuale e del personale senso di responsabilità dei proprietari d’immobili è la legge stessa a pretendere la soluzione del problema. Per effettuare il trattamento amianto, una volta che ci si è rivolti ad un’azienda specializzata perchè svolga un sopralluogo – così da identificare l’entità e le modalità specifiche del problema relativo al proprio stabile – ci sono essenzialmente due scelte possibili: quella tradizionale della rimozione e quella, sempre più popolare, dell’incapsulamento. Si tratta di scelte non libere, ma condizionate dallo stato dei pannelli in amianto: vediamo di comprendere meglio le implicazioni di queste due tipologie di trattamento amianto.

Il primo tipo di trattamento amianto, il più tradizionale, è quello della normale rimozione e bonifica dei pannelli isolanti di questo materiale dallo stabile. Nella maggioranza delle situazioni reali, dove i pannelli sono presenti da svariati decenni e quindi lo sfaldamento superficiale ha già iniziato a verificarsi, questa può rivelarsi di fatto l’unica soluzione possibile: richiede naturalmente l’impiego di apposite attrezzature, e deve essere effettuata con estrema attenzione. In questa modalità di trattamento amianto, infatti, i rischi maggiori derivano dal modo in cui gli operatori maneggiano i pannelli, che stanno di fatto liberando già fibre cancerogene e devono essere rimossi e impacchettati senza subire ulteriori danni o rotture, che peggiorerebbero la situazione. Per questo – e per il fatto che i pannelli rimossi devono poi essere sigillati e trasportati ad una discarica appositamente equipaggiata – questa modalità di trattamento amianto è molto costosa, e si cerca quando possibile di utilizzare un’alternativa.

Nel caso in cui i pannelli installati siano invece in condizioni ottimali, come talvolta capita per le installazioni più recenti, e non sia iniziato il processo di usura e sfaldamento, è possibile scegliere infatti l’altra modalità di trattamento amianto, ossia l’incapsulamento. In questi casi infatti si cerca semplicemente di preservare l’integrità superficiale del pannello, così da impedire la diffusione delle fibre tossiche: a tale scopo, si irrora l’amianto con due mani di sostanze chimiche, una compattante – che uniforma e trattiene le fibre, mantenendone la solidità – e l’altra sigillante, per creare una pellicola che isoli l’amianto dall’aria. Laddove sia praticabile, questa soluzione di trattamento amianto è spesso preferita, per i suoi costi e tempi nettamente inferiori e per la conservazione delle strutture isolanti già in essere e funzionali.

Di Vittorio Traetti

Sono uno scrittore con un amore per la lingua inglese. Scrivo per lavoro, divertimento e talvolta solo perché ho bisogno di espellere i miei pensieri sulla pagina.